
07 Apr Tariffe CTU 2025: novità e prospettive dopo la sentenza della Corte Costituzionale
Il panorama delle tariffe per i Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU) sta attraversando un periodo di significativo cambiamento, alimentato dalla recente sentenza della Corte Costituzionale che potrebbe finalmente portare alla tanto attesa riforma del sistema tariffario fermo ormai da oltre vent’anni.
La storica sentenza della Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale, con la sentenza del 10 febbraio 2025, n. 16, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della discriminante tariffaria prevista per le vacazioni successive alla prima nell’ambito dei compensi agli ausiliari del giudice [ lavoripubblici.it ]. Questa pronuncia rappresenta un punto di svolta fondamentale per tutti i professionisti che operano come CTU, poiché evidenzia con chiarezza come il sistema attuale sia ormai obsoleto e inadeguato rispetto agli standard economici e qualitativi contemporanei.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha definito questa sentenza come “un segnale inconfutabile dell’urgenza di una revisione strutturale delle tariffe”, sottolineando come l’attuale sistema non solo penalizzi il diritto dei professionisti a un compenso dignitoso, ma rischi di compromettere l’efficacia stessa del processo giudiziario.
Il parere del CNI sulla riforma
Il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini, ha commentato la sentenza definendola “un importante riconoscimento della necessità di rinnovare un sistema che, da troppo tempo, penalizza la professionalità tecnica con compensi inadeguati e sproporzionati”. Il Consiglio si è dichiarato pronto a sostenere e promuovere tutte le iniziative volte a garantire una giusta valorizzazione delle competenze tecniche in ambito giudiziario.
Anche la Consigliera del CNI con delega all’Ingegneria forense, Carla Cappiello, ha espresso posizioni simili, evidenziando l’importanza di questa sentenza nel percorso verso una riforma complessiva del sistema tariffario.
Prospettive per la riforma delle tariffe CTU
Le tariffe attuali, stabilite dal D.M. 30 maggio 2002, sono ferme da più di due decenni e non riflettono più la realtà economica e professionale contemporanea [ studiopcg.com ]. La commissione appositamente costituita sta già lavorando alla revisione delle tariffe, avendo inviato questionari ai vari consigli di categoria per raccogliere input e suggerimenti.
La riforma dovrebbe mirare non solo all’aggiornamento dei valori economici, ma anche a una ristrutturazione del sistema che tenga conto delle mutate condizioni del mercato professionale e delle crescenti competenze richieste ai CTU nei procedimenti sempre più complessi dell’attuale sistema giudiziario.
Implicazioni pratiche per i CTU
In attesa della riforma, i CTU continuano a operare secondo il vecchio sistema tariffario, che prevede una serie di scaglioni e percentuali in base al valore dell’oggetto della perizia [ commercialisticagliari.it ]. Tuttavia, la sentenza della Corte Costituzionale potrebbe già avere effetti pratici immediati sulla liquidazione dei compensi relativi alle vacazioni.
Per i CTU del Tribunale di Monza, così come per tutti i professionisti che operano come ausiliari del giudice, questa fase di transizione richiede particolare attenzione nella formulazione delle richieste di liquidazione, potendo già fare riferimento ai principi espressi dalla Consulta nella recente sentenza.
Conclusioni
La sentenza della Corte Costituzionale rappresenta un primo, fondamentale passo verso la riforma complessiva del sistema tariffario dei CTU. I professionisti possono guardare con cauto ottimismo al futuro, nella speranza che la riforma porti finalmente a un giusto riconoscimento economico delle competenze tecniche messe a disposizione dell’amministrazione della giustizia.
Rimaniamo in attesa degli sviluppi legislativi che dovrebbero seguire questa importante pronuncia, con l’auspicio che la riforma giunga in tempi rapidi per adeguare finalmente il sistema tariffario alle reali esigenze dei professionisti e del sistema giudiziario.
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